Sinossi
Tutto si svolge a Camini, un piccolo comune collinare in via di spopolamento, all’interno della provincia di Reggio Calabria. Pino, che troviamo passeggiare fra i vicoli di sera, ci racconta la sua esperienza di migrante al contrario. Appena maggiorenne lasciò il suo borgo per motivi prima di studio e poi di lavoro ed una volta tornato, dovette fare i conti con la realtà. Camini era cambiato, le attività erano chiuse o in crisi, molte persone erano andate via, senza fare ritorno.
Eppure qualcosa lentamente negli anni iniziò a cambiare, grazie alla nascita della cooperativa Jungi Mundu. Rosario e Cosmano, ci spiegano come grazie al lavoro di accoglienza dei rifugiati, il piccolo borgo oramai verso l’estinzione, abbia attivato un lento processo di rinascita e di integrazione.
Camini è come un cantiere a cielo aperto e Serena ci parla della nascita di Ama-La, il laboratorio tessile nato per le donne rifugiate e richiedenti asilo, che unisce il recupero delle tradizioni calabresi in fatto di arte tessile e la possibilità di creare un’economia dal basso e sostenibile.
Sono proprio le ragazze a parlare, quasi fossero in un sogno e quasi ad aprire il loro cuore. Raccontano la propria esperienza, il proprio passato ed il proprio presente.
Una realtà quotidiana che è un crocevia di persone che sostengono il progetto tessile e più in generale le attività che ruotano intorno a Camini, come Anthony ed Anna Clara, arrivati qui per formare le giovani donne.