La Calabria nella sua storia ha visto alternarsi numerosi popoli e culture provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo. La presenza di culture diverse e l’attitudine alla loro convivenza nello scambio continuo, ma anche nel contrasto, rappresenta la vera ricchezza di questa area e ne determina la sua vitalità. Da sempre luogo di incontro tra civiltà, il mare nostrum è il laboratorio ideale per situarsi nella ricerca di un nuovo concetto di cittadinanza globale che sappia coniugare la tutela dei diritti umani con il rispetto della diversità. Eppure il Mediterraneo, culla di arcana civiltà, il mare dove nacquero la democrazia la fratellanza evangelica, l’umanesimo, il diritto, oggi è diventato un cimitero a cielo aperto. E dove, insieme ai poveri corpi dei migranti, oggi vanno alla deriva proprio i resti della democrazia, della fratellanza, dell’umanesimo e del diritto.
Annegati nell’abisso dell’egoismo, deformati dalla paura, la retorica dell’invasione ci fa vivere come un pericolo tutti coloro che sono fuori dai confini sempre più angusti del noi, di un’identità che assomiglia sempre di più a una prigione.
In questo contesto il Mediterraneo ha un ruolo centrale, porta già nel nome l’idea di mediazione e questa consapevolezza proietta la nostra regione e le future generazioni verso grandi sfide culturali e sociali.
Superare le logiche di tragica opposizione tra culture eterogenee può allora restituirci possibilità di sintesi, coabitazione di tradizioni diverse, contaminazioni positive, apertura all’altro da noi. Pregiudizio razziale e ingiustificata xenofobia vanno scongiurati e sostituiti da una cultura di pace, di accoglienza e di promozione dei diritti umani. Crediamo, infatti, che il confronto, il dialogo, lo scambio e il rispetto reciproco possano essere i veri motori della crescita culturale.
Il cinema è uno strumento particolarmente indicato per il raggiungimento di questo obiettivo essendo un mezzo di facile fruizione soprattutto per i giovani. L’arte cinematografica è uno strumento immediato, che facilita la conoscenza in modo meno schematico e riduttivo rispetto ai canali informativi, della complessità sociale che rappresenta la realtà del nostro tempo. Attraverso lo sguardo di giovani registi, il festival contribuirà alla costruzione di luoghi di confronto fra artisti di differenti nazionalità, offrendo spazi di elaborazione riflessiva aperti all’intera comunità.
Valorizzare la funzione sociale delle espressioni artistiche, in primis quella cinematografica, può essere un valido antidoto contro ogni tipo di fondamentalismo. Unire voci, per costruire ponti in una rinnovata Koiné culturale e promuovere nuovi talenti cinematografici: questi i due obiettivi ambiziosi che il festival si prefigge di raggiungere.