Il documentario ”Khatemeh”, si è aggiudicato il Premio “Sarah Maldoror”, in memoria della regista e attivista di origini guadalupegne, scomparsa nel 2020. Hadi e Mehdi Zarei, in collegamento dall’Iran, si sono detti onorati di ricevere un premio intitolato ad una regista che ha saputo raccontare con la sua camera la società africana e la sua voglia di riscatto e di affrancamento dalle logiche coloniali che per anni ne hanno bloccato l’indipendenza e lo sviluppo economico.
“Per essere riusciti a raccontare la storia di Khatemeh, quattordicenne afgana costretta a sposare l’ex marito di una sorella morta suicida. Lo sguardo degli autori si muove con grande empatia e discrezione verso una delle tante “storie invisibili” che vedono protagoniste giovani donne, vittime di soprusi e violenze, in contesti familiari spesso inaccessibili. Storie e voci che restano nell’ombra e ai margini della storia. Un film che è un documento, una testimonianza, un esempio di come il cinema abbia ancora un ruolo essenziale nel restituire memoria e trasformarci in testimoni attivi della nostra storia”.
Il MyART è un festival del cinema dedicato al tema delle migrazioni e dei diritti umani. Nel cuore del Mediterraneo (Cosenza, Calabria), creiamo ogni anno uno piccolo spazio per le narrazioni alternative su questi fenomeni globali.
Presentiamo produzioni cinematografiche e documentaristiche indipendenti di alta qualità e organizziamo una serie di eventi prima, durante e dopo il festival.
Vogliamo discutere le violazioni dei loro diritti umani fondamentali e fare luce su ogni tipo di discriminazione basata sul genere. Allo stesso tempo, miriamo a raccontare storie di cambiamento, di empowerment e di libertà.
Il Mediterraneo come culla della civiltà è sempre stato un ponte, collegamento tra le persone, piuttosto che causa di separazione tra esse. In questa tradizione, il MyART vuole essere una piattaforma di scambio tra film, registi e pubblico, ONG e attivisti di tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.