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La direzione artistica del MYArt Film Festival esprime grande soddisfazione per la quantità e la qualità dei lavori iscritti alle tre sezioni del festival, in particolare documentari e cortometraggi.
Molti sono stati i lavori pervenuti, benché il tempo utile per far pervenire le candidature sia stato particolarmente ristretto. E questo dà la misura dell’interesse e della disponibilità di materiale audiovisivo prodotto nei Paesi dell’area del Mediterraneo intorno ai temi scelti da questa prima edizione del festival.
Pochi sono invece i lavori pervenuti per la sezione “spot sociali”, e ciò ha costretto la direzione artistica ad abolire la sezione stessa. Per contro, con grande sorpresa sono invece pervenuti tantissimi documentari di pregevole fattura ma di breve durata. E per questo motivo si è deciso di assegnare il premio degli spot sociali, in accordo con la Fondazione Migrantes che lo ha istituito, alla nuova categoria in concorso che abbiamo chiamato “shortdoc”.
In totale, sono stati oltre 150 i lavori valutati dalla direzione artistica, giunti da Palestina, Iran, Libano, Croazia, Turchia, Serbia, Grecia, Egitto, Israele, Marocco, Kosovo, Spagna, Francia, Portogallo, Svizzera, Belgio, Germania, Regno Unito, Svezia, Polonia, Canada. E Italia, naturalmente. Buone anche la rappresentanza di lavori prodotti specificatamente dalla Calabria o in Calabria.
Dopo l’attenta selezione di tutte le opere pervenute ha ritenuto di ammettere a concorso 13 documentari, 10 cortometraggi e 10 documentari brevi.
Un numero, a parere della direzione del MYArt, sufficiente per mostrare il panorama del cinema indipendente sulle tematiche trattate: dall’integrazione, alla guerra; dalla tortura alla complessità della vita quotidiana nei Paesi del Mediterraneo.
Vi aspettiamo dal 28 al 30 aprile prossimi per condividere con voi la visione di questi stimolanti e pregevoli lavori. E riflettere sulla sfida più grande che come cittadini di questi Paesi siamo chiamati a condurre nei prossimi decenni.
Buona visione.