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Il 10 dicembre 2021 a partire dalle ore 16.00, nella programmazione della quinta edizione del MyArt Film Festival, la kermesse cinematografica di cinema indipendente promossa dall’Associazione Culturale Multietnica La Kasbah Onlus in calendario a Cosenza dal 9 al 12 dicembre prossimo, si discuterà di Egitto ed Iran. Due Paesi, questi, dove ogni giorno avvengono repressioni e violazioni delle libertà fondamentali delle persone. Arresti, detenzioni arbitrarie e torture a danno di attiviste e attivisti che spendono la propria vita per difendere diritti universali.
In occasione della giornata mondiale dei diritti umani, il 10 dicembre 2021, il MyArt Film Festival, in collaborazione con Amnesty International, intende dare voce alle storie di chi per la difesa dei diritti rischia la propria libertà, attraverso la visione di 2 documentari Ethbet!, di Matteo Ferrarini Italia|Belgio|Francia|70’ e NASRIN di Jeff Kaufman USA | IRAN| 2020|92’, che per l’occasione sarà collegato dagli USA.
Ethbet! significa “Resisti!”, era la parola che durante i giorni della Rivoluzione del Nilo i Rivoluzionari di Piazza Tahrir gridavano per incitarsi a resistere. Ora che la Rivoluzione è fallita, che fine hanno fatto i rivoluzionari? Cosa succede quando un regime militare, riesce a rinforzarsi invece che cadere? Quando televisioni e giornalisti se ne vanno, cosa resta della rivoluzione e delle cause che l’hanno alimentata?
Ne parliamo con il regista Matteo Ferrarini e con Tina Marinari – responsabile dell’ufficio campagne di Amnesty International.
A seguire proiezione del documentario Nasrin, sulla figura di Nasrin Sotoudeh, un’avvocatessa iraniana che nella sua lunga e ammirevole carriera, ha difeso i suoi assistiti dalla pena di morte e si è spesa per i diritti dei minori. Ha sfidato con il suo lavoro lenorme che obbligano le ragazze dopo i nove anni ad indossare il velo (hijab) e che prevedono pene umilianti e ingiuste, quali il carcere o le frustate, in caso di violazioni di questa norma. Nasrin è stata condannata a un totale di 38 anni e 148 frustate dopo due processi ingiusti perché ha difeso la scelta delle donne e delle ragazze di indossare o meno il velo.
Attraverso la sua storia quella di tante donne che lottano contro un regime patriarcale che le vuole sottomesse e subalterne.
Parleremo del rapporto tra cinema e movimento dei diritti delle donne iraniane insieme al regista Jeff Kaufman e a Patrizia Fregonese de Filippo direttrice del Festival del Cinema d’Idea – Roma.