Nominata la giuria del MyART 2021
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Documentari e cortometraggi saranno giudicati da Alfredo Federico, Francesco Costabile, Matteo Ferrarini, Luigi D’Alife, Luca Coassin e Severino Iuliano.

Stanno davanti e dietro la macchina da presa per raccontare i drammi e le speranze di un mondo che cambia un giorno dopo l’altro: produttori, documentaristi, direttori della fotografia, sceneggiatori e registi; sei esperti giudicheranno i documentari e i cortometraggi in concorso alla quinta edizione del MyArt Film Festival in programma a Cosenza dal 9 al 12 dicembre 2021.

Si tratta di Alfredo Federico, Francesco Costabile e Matteo Ferrarini per la sezione documentari; Luigi D’Alife, Luca Coassin e Severino Iuliano per la sezione cortometraggi.

Alfredo Federico Nel 2011 ha fondato la 39 FILMS in Italia, casa di produzione cinematografica indipendente. In precedenza, a Buenos Aires, ha partecipato alla fondazione di Costa Films Buenos Aires (COO), dove ha lavorato e stretto contatto con The Latin American Film Fund, una joint venture con The Weinstein Company e MUBI (cineteca online). È stato coinvolto in molti film d’autore di alto profilo, come: Elite Squad diretto da Jose Padilha (Berlin Film Festival, vincitore dell’Orso d’Oro, 2008), The burning plain diretto da Guillermo Arriaga (Festival di Venezia, in Concorso Ufficiale, 2008), The artist di Mariano Cohn & Gaston Duprat (Produttore Esecutivo, Festival del Cinema di Roma, in Concorso Ufficiale, 2008) e Maledetta estate di Luís Ortega (Produttore Esecutivo, 2010). In Italia, nel 2014 ha prodotto Francis of Buenos Aires, documentario su papa Francesco, uscito in Italia con più di 300 schermi. Nel corso del 2016 ha prodotto e diretto Coming From, documentario sulla cultura Rom, girato in Gran Bretagna, Belgio, Croazia, Bulgaria e Italia. Coming From ha vinto il premio Umbria in Celluloide durante il Perso Film Festival 2016. Inoltre, nel 2016, ha prodotto un lungometraggio Cetaceos (RIFF 2017 Roma Indipendence Film Festival). Nel corso del 2017 il documentario Food on the go (San Sebastian Film Festival 2017) e Caffè sospeso, entrambi acquisiti da NETFLIX per la distribuzione mondiale. Nel corso del 2018 ha prodotto il film Soledad, presentato in molti festival cinematografici internazionali. Attualmente è in post-produzione con il lungometraggio Negative numbers (coproduzione con Georgia e Francia). Le produzioni in lavorazione includono il documentario The brown heart of asia, il lungometraggio The andromeda galaxy (con Kosovo) e Conversazioni con altre donne (Remake).

Francesco Costabile frequenta il DAMS di Bologna e in quegli anni realizza il suo primo cortometraggio, La sua gamba (2001), vincitore del Bellaria Film Festival (2002). Studia regia al Centro Sperimentale di Cinematografia dove realizza i corti L’armadio e Dentro Roma, quest’ultimo vincitore del Nastro d’argento al miglior cortometraggio, del premio per la migliore fotografia all’Arcipelago Film Festival del 2006 e candidato al David di Donatello come miglior cortometraggio italiano. Scrive diverse sceneggiature a tematica queer tra cui Fuoco all’anima (scritto insieme con Josella Porto, finalista al Premio Solinas 2007 storie per il cinema, liberamente ispirato al Delitto di Giarre del 1980) e Cavalli marini (sul tema della transgenitorialità, vincitore del premio di coproduzione MIBACT – CNC Brasile).

Si dedica poi al documentario realizzando due film sul costumista Piero Tosi (L’abito e il volto, 2009, premio del pubblico al Biografilm Festival 2010, e Piero Tosi 1690, 2014) e collabora con il regista Gianni Amelio curando nel 2014 il casting e la documentazione di Felice chi è diverso documentario sul rapporto tra società e omosessuali nel ‘900. Continua la sua ricerca nell’ambito dei Biopic con In un futuro aprile documentario su Pier Paolo Pasolini ed il suo legame con il Friuli e la lingua friulana che vede la partecipazione straordinaria di Nico Naldini poeta e cugino di Pasolini. Il documentario è stato finalista ai Nastri D’Argento 2021 ed ha vinto numerosi premi: Menzione speciale alla 16th Edizione del Biografilm Festival di Bologna, Miglior Film e Premio Sky Arte alla 38th Edizione dell’Asolo Art Film Festival.

Attualmente è impegnato al suo primo lungometraggio di finzione dal titolo Una femmina, prodotto da O’Groove e Tramp srl, liberamente ispirato al libro inchiesta “Fimmine Ribelli” di Lirio Abbate sulle donne vittime di violenza nelle famiglie della ‘ndrangheta calabrese.

Matteo Ferrarini ha esordito nel 2011 con Jali Road, progetto totalmente indipendente ed autoprodotto, girato in Malawi e presentato in concorso al Rome Independent Film Festival nel 2011. Il suo secondo film, Buracos, è stato girato in Brasile nel 2012 e selezionato in diversi festival internazionali, così come Nar per fer, co-prodotto da Small Boss e Decima Rosa e girato col contributo della Trentino Film Commission. Il suo ultimo film, L’ultima cattedrale, realizzato nel gennaio 2021 in coproduzione con Small Boss, Palacios Film è stato girato con il contributo della Regione Emilia-Romagna, del MIBACT, BBC, France Tèlèvision, RTBF è stato trasmesso, oltre che in Italia, in Brasile, Svezia e Croazia, anche sulla piattaforma Netflix.

Classe 1986 di origine crotonese, Luigi D’Alife è documentarista e regista. A partire dal 2009 inizia la sua attività da videomaker realizzando diversi reportage e instant-video su tematiche sociali e di attualità, ricercando un punto di vista esterno a quello dei mezzi di informazione mainstream. Implementa la sua attività approfondendo e appassionandosi in particolare alla questione curda ed a quella dei confini. In diverse occasioni viaggia attraverso il sud-est della Turchia, l’Iraq e la Siria. A settembre 2015 fa parte della prima delegazione internazionale a riuscire a entrare nella città di Cizre a meno di 48 ore dalla fine del coprifuoco. Dalla volontà di raccontare questa esperienza nasce il corto-documentario “Il massacro di Cizre” (2015 – 16′). Nel marzo del 2016 parte nuovamente alla volta della Siria per realizzare un film sul confine che divide il Kurdistan Rojava (Siria) dal Kurdistan Bakur (Turchia). A maggio 2017 pubblica il suo primo lungometraggio “Binxet – Sotto il confine” (2017 – 94′), che racconta la condizione del popolo curdo che subisce la violenza dell’esercito turco in Kurdistan dopo l’accordo stretto in materia d’immigrazione tra Unione Europea e Turchia. Il film, accompagnato dalla voce narrante dell’attore Elio Germano, partecipa a diversi film festival riscuotendo un ottimo successo di pubblico e critica. All’inizio del 2018 è di nuovo sul confine, quello tra Italia e Francia, per raccontare il viaggio dei migranti che provano a raggiungere la Francia attraverso i valichi alpini. Realizza alcuni brevi reportage che vengono mandati in onda nel programma “Propaganda live” e il docu-reportage “Il confine occidentale” (2018 – 20′). Alla fine del 2018 entra a far parte del collettivo SMK Videofactory con il quale realizza il suo secondo lungometraggio, “The Milky Way”.

Luca Coassin nasce a Udine nel 1967.  È membro dell’AIC e IMAGO. Presso L’IED di Milano/Roma nel 1987 consegue il diploma in fotografia con portfolio in still life, moda e ritratto. In seguito la borsa di studio e diploma in direzione della fotografia   presso il CSC di Roma (1990) avendo come docente Giuseppe Rotunno (ASC, AIC). Dal 1990 ad oggi firma la fotografia di 32 lungometraggi, 30 documentari e 120 cortometraggi oltre a numerosi spot pubblicitari. Cresciuto professionalmente con la pellicola lavora con tutti i formati digitali esistenti sul mercato alternandosi fra produzioni italiane e straniere. Firma la fotografia per spot pubblicitari per brend Armani, Longchamp   Hennessy e molti altri. Per tutti i film firmati e per più di 400 produzioni è inoltre operatore steadicam. Riceve 15 riconoscimenti internazionali come migliore fotografia: Fra questi: Dubai film festival 2008 con il film “Casanegra” e migliore fotografia Cittadella del corto film “Retreating”, recentemente premiato (2021) all’Indie New York film festival come migliore fotografia per il corto “the dawn” con Iggy Pop.  Occasionalmente anche docente per seminari e workshop presso università italiane e estere. Partecipa a diversi festival in veste di giurato fra cui Il Manaki brother film festival (2017) presso il quale nel 2016 vince la migliore fotografia con il corto “Le pArk”.

In contemporanea alla professione di cinematographer, partecipa in veste di fotografo ad esposizioni e produzioni fotografiche   come ad esempio “100 fammes” (Marocco 2017). Negli ultimi 4 anni è anche regista di video e corti musicali per cantanti e musicisti italiani e arabi. Ultimo lavoro “GoldbergSerpentineLove”, corto musicale su musiche di Bach per Piano fvg, proiettato in sezione parallela all’ultimo festival del cinema di Venezia.

Severino Iuliano è nato a Crotone il 22 Luglio 1982, nel 2011 si aggiudica il “Premio Luigi Bandera” al Baff (Busto Arsizio Film Festival) e la Menzione Speciale della giuria al Sonar Script 2011, firmando la sceneggiatura del lungometraggio “Il Gran Finale”. Sceneggiatore dei cortometraggi “Fulgenzio” (2012) e “Penalty” (2016), quest’ultimo finanziato dal MIBACT e vincitore di numerosi premi tra l’Italia e l’estero, tra cui il Globo d’Oro come “Miglior Cortometraggio”, il premio Siae “I love GAI” alla Mostra Cinematografica di Venezia, la cinquina finalista ai Nastri D’Argento e le selezioni ufficiali in 4 festival del circuito Oscar (Gijon, Nashville, Athens, Odense). Nel 2018 ha sceneggiato il cortometraggio musical “Beauty”, nel 2019 ha svolto il ruolo di script editor del lungometraggio “La Partita”. Nel 2020 ha sceneggiato il lungometraggio “Space Monkeys”, prodotto da Freak Factory e Rai Cinema e il cortometraggio “Lo Sport Nazionale”, prodotto da Lago Film.   

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