Le iscrizioni al MyArt 2019 restano aperte fino al 31 luglio
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Anche per il 2019 il MyART Film Festival dà il benvenuto a produzioni di documentarie e cortometraggi sul tema delle migrazioni e dei diritti umani. I criteri di ammissibilità sono quelli di ogni anno: produzioni,  registi e luoghi di ambientazione di Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: Spagna, Francia, Monaco, Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Albania, Grecia, Turchia, Siria, Libano, Israele, Palestina, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Malta e Cipro, Akrotiri e Dhekelia (Regno Unito), Gibilterra (Regno Unito).

I DIRITTI DELLA DONNA SONO DIRITTI UMANI

Per il 2019 vogliamo parlare dei diritti delle donne, delle discriminazioni di genere e delle barriere sistemiche che le donne e le ragazze affrontano, sia nei loro Paesi d’origine, nelle zone di conflitto, nei Paesi di transito e in quelli di accoglienza. Lo vogliamo fare con film che affrontano le relazioni di potere, l’accesso alle risorse, la salute e l’assistenza riproduttiva. Lo faremo discutendo delle norme di genere, dei modelli di ruolo e vogliamo accendere un piccolo riflettore sul potenziale delle donne nel cambiare società. E non tacciamo sul loro fondamentale diritto al piacere sessuale. Tutto questo con il cinema, naturalmente.

DIVERSITÀ

E anche la rappresentazione delle donne dietro la macchina da presa rimane bassa. Vorremmo che il MyART contribuisse a cambiare questo e incoraggiasse fortemente le donne a presentare le proprie opere.

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Documentari e cortometraggi saranno giudicati da Valerio Cataldi, Daniele Gaglianone, Serena Gramizzi, Alessandro Grande, Aldo Iuliano, Mario Vitale.